bosco di carta

I turisti sembrano non sapere che il maggiore tra gli attuali business lucchesi sia legato alla carta igienica.

Il comparto del Tissue impiega più lavoratori degli altri e le aziende a più elevato fatturato si occupano di produzione e export di prodotti in carta tissue come rotoli, salviette, fazzolettini, tovaglioli.

La materia prima arriva a Lucca soprattutto “via gomma” e è assai comune incontrare per strada dei bilici di grandi dimensioni carichi di carta vergine, la polpa di cellulosa, allestita in grandi fogli , simili a vassoi ,e legata in presse.

Ne ottenni qualche foglio che rifilai in un formato quadrato di circa 40 centimetri di lato. Prima di lavorarlo in pittura chiesi all’artigiano che mi realizza le cornici di pannellarlo su legno onde evitare che si muovesse e deformasse.

La carta fece il resto…

La suggestione riguardò l’aspetto che normalmente, addentrandosi in un bosco, le persone tenderanno a guardare in basso, per non mettere i piedi in qualche buca o per timore di possibili ostacoli, rovi o animali.

I dipinti volevano essere un invito a distendersi, a intrattenere un contatto col suolo e magari osservare la luce filtrare tra le fronde degli alberi.

Molto tempo fa lessi il romanzo “Zorba il greco” di Nikos Kazantzakis e ricordo mi piacque molto la frase del protagonista il quale affermava che l’unico animale ad avere un contatto completo del proprio corpo con la terra fosse proprio il serpente ( uno tra i più temuti e forse odiati dagli uomini ).

La raccolta consiste di 6 opere di dimensioni identiche, lavorate con tecnica mista. L’esperienza del pennello e della spatola a contatto con la carta fu davvero piacevole

Uno dei dipinti della raccolta nella sua bella cornice modello Gallery in abete spazzolato
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