Luccaillustrata, un viaggio “infinito”

Quando iniziai le mie attività artistiche mi posi come obiettivo primario quello di “illustrare” Lucca. L’infinito, da dizionario italiano, “è un modo indefinito del verbo”.

Intendevo con esso il rendere lustro alla città ed alla sua cultura non soltanto in modo pittorico, ma anche descrivendo con contenuti “similpoetici” o “quasistorici” le sensazioni, gli aspetti più peculiari e l’atmosfera unica che avvolge la città.

Partii così con l’acquerello per rappresentare un folto catalogo di vie, edifici e scorci che poi riprodussi in stampe per distribuirle a mezzo librerie. In realtà la tecnica era una cosa ibrida tra la china e l’acquerello , aspetto che conferiva alle tavole un sentore quasi antico e sognato. La raccolta ebbe un discreto successo e non sapendo come intitolarla optai per “LuccailLustrata” appellativo che rimandava al soggetto, all’intento ed all’autore.

A distanza di qualche anno, dopo vari passaggi, sono approdato alla pittura ad olio quindi a quella acrilica ma quel mio primo obiettivo è rimasto lo stesso. Il catalogo si è ampliato e, sebbene tecnicamente potrebbe essere migliorato, i dipinti continuano a raccogliere interesse.

Non che abbia inventato niente, Lucca la dipingono in tanti, molti meglio di me, i soggetti sono quelli e sempre quelli, però credo che focalizzarmi su un taglio “storico”, legato al folklore ed ai personaggi, sia stata la mia carta migliore.

Soprattutto una carta “sincera”, come l’amore che nutro per la città, un sentimento ed un’ispirazione che non si inventano, nemmeno si costruiscono e neanche si insegnano nelle più prestigiose accademie.

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